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Palazzo Vecchio si trova in Piazza della Signoria a Firenze ed è la sede del comune della città. La costruzione del palazzo fu iniziata nel 1299, in un periodo di forte espansione economica e politica, originata dall’avvento delle Arti al potere (1280), che riuscirono ad aggiudicarsi la massima magistratura dello Stato, il Priorato. Il palazzo, che all’inizio si chiamava dei Priori, divenne nel XV secolo Palazzo della Signoria, dal nome dell’organismo principale della Repubblica fiorentina; nel 1540, divenne Palazzo Ducale, quando il duca Cosimo I de’ Medici ne fece la sua residenza; infine, nel 1565, assunse il nome Vecchio, quando la corte del Duca Cosimo si spostò nel “nuovo” Palazzo Pitti. Dal 1865 al 1871, fu sede del Parlamento italiano, mentre oggi ospita il Sindaco di Firenze e vari uffici comunali. Vi si trova, inoltre, un museo, che permette di visitare le magnifiche sale (dove lavorarono, tra gli altri, Agnolo Bronzino, Ghirlandaio, Giorgio Vasari, ecc.) e dove sono esposte opere di Michelangelo Buonarroti, Donatello, Verrocchio, ecc.
L’edificio, rispetto al suo nucleo primitivo, è stato, dal finire del Duecento alla fine del Cinquecento, gradualmente ingrandito verso est, arrivando a occupare un isolato intero e ingrandendo l’iniziale parallelepipedo trecentesco, fino a quadruplicarne le dimensioni, con una pianta che ricorda un trapezio, del quale la facciata è solo il lato più corto. Sulla facciata principale, a bugnato, la Torre, costruita a opera di Arnolfo di Cambio, è uno degli emblemi della città. La visita al palazzo inizia dal Cortile di Michelozzo, fastosamente decorato, e prosegue al primo piano con il grandioso Salone dei Cinquecento, dove le decorazioni del Vasari celebrano l’apoteosi dei Medici e di Cosimo; un ricco corredo di statue circonda il Genio della Vittoria, capolavoro di Michelangelo. Al secondo piano, si trovano il Quartiere degli Elementi e il Quartiere di Eleonora, ambienti destinati a occupare la corte medicea e decorati con grande sfarzo. Spiccano gli affreschi della Cappella di Eleonora, uno dei massimi esempi di manierismo fiorentino. Nelle grandi sale pubbliche dell’Udienza e dei Gigli, dall’elegante decorazione quattrocentesca, è collocato il gruppo di Giuditta e Oloferne di Donatello. La Sala delle carte geografiche offre una panoramica di tutte le terre del mondo conosciute al tempo di Cosimo, illustrate in pannelli lignei. Nel Quartiere del Mezzanino, sono esposte pregevoli opere, tra le quali pitture del Bronzino (Collezione Loeser) e del Pontormo.
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