Visita alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie e alle sale della pittura del Cinquecento del Museo Civico


30
GEN
2010
Visita alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie e alle sale della pittura del Cinquecento del Museo Civico
Incontri d'Arte 2010
Pistoia

Sotto il vescovo Donato de’ Medici (1436-1474) la città di Pistoia, ancora legata ai retaggi della cultura tardo gotica,
entra direttamente in contatto con l’ambiente umanistico fiorentino e con l’opera di artisti come Michelozzo, i Rossellino, Maso di Banco e il Verrocchio.
Nel 1469, si dava inizio al cantiere della chiesa di Santa Maria delle Grazie, edificio che doveva celebrare la miracolosa immagine della Madonna col Bambino e custodire la reliquia del “letto” dove, nel 1336, era avvenuta la prodigiosa guarigione di un’inferma ospitata nel vicino ospedale dei Santi Jacopo e Lorenzo. Il primo impianto architettonico della chiesa si deve al pistoiese Giovan Battista di Antonio Gerini, le cui competenze si arrestarono all’attacco del presbiterio, sviluppato, dopo il 1485, dall’architetto legnaiolo Ventura Vitoni. All’interno del santuario, oltre che a notevoli pale d’altare della seconda metà del Cinquecento, realizzate da Sebastiano Vini, Giovan Battista Naldini e Alessandro Fei, si conserva ancora il letto del miracolo e, inserita nel seicentesco altare maggiore, l’immagine
achiropita della Vergine.
La visita prosegue nelle sale del Museo Civico dedicate alla pittura del Quattrocento e del Cinquecento, dove sono esposti numerosi dipinti di artisti fiorentini e pistoiesi. Tra le diverse opere emerge con forza stupefacente la tavola della Madonna della Pergola, eseguita nel 1525 da Bernardino Detti, indicato come “il volto eccentrico
dell’originalità pistoiese” (C. D’Afflitto).