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Chiesa di Orsanmichele
“Tempio del lavoro” l’ha defi nita Antonio Paolucci, perché fu costruita dalle Arti liberali che fecero la grandezza del libero Comune fiorentino e in esso trovarono raffi gurazione. Era anche il luogo dove si custodiva il grano del comune. Alla metà del Trecento il granaio fu consacrato al culto cristiano. All’interno è custodita l’immagine miracolosa della Madonna, dipinta da Bernardo Daddi nel 1347, inserita nel magnifico tabernacolo marmoreo, appositamente costruito da Andrea Orcagna. Orsanmichele ha rappresentato fin dal suo nascere l’incontro della civiltà civile e religiosa della città di Firenze divenendo sede di attività e di rappresentanza per il Comune, per la potente Confraternita della Madonna di San Michele in Orto e per le più importanti Arti cittadine, capeggiate dall’Arte della Seta, che nel 1339 ebbe l’incarico dalla Signoria di coordinare la decorazione dei pilastri esterni
con tabernacoli contenenti le immagini scolpite dei santi protettori. Tabernacoli e sculture, quattordici in tutto, furono eseguiti dai maggiori artisti, tra i quali si annoverano Donatello, Nanni di Banco, Ghiberti, e, più tardi Verrocchio e Giambologna, venendo a costituire una straordinaria galleria all’aperto e un repertorio altrettanto mirabile della scultura fi orentina del Quattrocento, ricca di implicazioni tardogotiche e rinascimentali.
Il Museo
Il museo di Orsanmichele, aperto al pubblico nel giugno 1996, e allestito nei saloni del primo e secondo piano, è stato realizzato per raccogliere le sculture, allontanate per ragioni conservative dalle nicchie nelle facciate esterne del monumento.
Palazzo Davanzati
Noto anche come museo della casa fi orentina antica, è una delle poche dimore signorili, la cui costruzione risale al secolo XIV, che si sono conservate con le decorazioni originali. Completamente arredata con mobili, quadri, oggetti, provenienti in parte dai musei fi orentini e in parte da acquisti e donazioni, rispecchia fedelmente la
casa fiorentina tra medioevo e rinascimento. Il museo conserva diverse collezioni di oggetti tra le quali un’importante raccolta di merletti e ricami italiani e stranieri. L’edificio, attualmente ancora in restauro, è aperto parzialmente. Si possono visitare la loggia al pianterreno, il cortile e, al primo piano, il salone madornale, la sala dei pappagalli e lo studiolo.
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